Convegno 1 marzo 2024 presso la Cooperativa Sant’Orsola

 

Convegno

Le imprese del settore agricolo e agroalimentare
tra opportunità e novità: Dalla Legge di Bilancio, alla Delega Fiscale, alle modalità di accesso al credito

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“La gente di montagna ha saputo nel tempo trasformare limiti in opportunità, Sant’Orsola è un segno tangibile della forza della cooperazione. La conoscenza è alla base di ogni progetto di sviluppo. L’agricoltura di montagna è fatta di piccole aziende familiari che hanno bisogno di attenzioni particolari. Qui la terra è preziosa e scarsa, per ricavarne reddito si devono fare produzioni di alto valore commerciale che hanno bisogno di investimenti importanti. L’accesso al credito diventa quindi fondamentale ma vanno snellite le procedure così come per la contribuzione pubblica. La burocrazia sta diventando opprimente, sottraendo tempo ed energie agli agricoltori per il loro lavoro di produzione di bene comune. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti. Ringraziamo la presenza e impegno in questo senso del Viceministro Maurizio Leo”. Così Paolo Calovi, presidente di CIA-Trentino, è intervenuto in apertura del convegno.

Massimo Bagnoli, responsabile ufficio fiscale di Cia-Agricoltori Italiani, commenta: “Credo che si tratti del primo avvenimento di questa portata e quindi a maggior ragione, esprimo un grande plauso alla mia organizzazione, alla CIA del Trentino, per questa grande intuizione e capacità di organizzare un evento cosi importante”.

Venerdì 1 marzo 2024, presso la cooperativa Sant’Orsola si è svolto il convegno ideato e fortemente voluto da CIA e organizzato dalla società cooperativa agricola ospitante e dalla Fondazione Tosoni con il coinvolgimento di massimi esperti nazionali del settore, e che ha potuto contare con la presenza del vice Ministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo, padre della Delega fiscale. Il convegno ha rappresentato uno straordinario appuntamento e un importante momento di confronto per analizzare quelle che sono le novità e le opportunità che interessano il mondo agricolo, e quindi le imprese agricole e agroalimentari trentine.

Oltre un centinaio i presenti tra imprenditori agricoli, associati ad ordini professionali di settore ed esponenti del mondo del credito.

L’apertura dell’evento ha visto i saluti istituzionali del presidente della Sant’Orsola, Silvio Bertoldi, seguito dai presidenti delle tre sigle maggiormente rappresentative del comparto agricolo: Paolo Calovi per Cia, Barbacovi per Coldiretti e del direttore di Confagricoltura Gretter che hanno chiesto una fiscalità più vicina alle imprese di montagna e una migliore retribuzione delle produzioni. Sottolineando le peculiarità dell’agricoltura del Trentino, punteggiata da piccole aziende di montagna che necessitano di misure dedicate, hanno invocato la semplificazione dell’apparato burocratico e degli adempimenti fiscali a carico delle aziende e la necessità di mantenere le aliquote agevolate a favore del settore, e semplificazione anche nell’accesso al credito, per evitare crisi di liquidità nelle imprese.

Sono poi intervenuti l’amministratore delegato Itas Alessandro Molinari e il presidente della Federazione trentina delle Cooperative Roberto Simoni, che hanno evidenziato le specificità del territorio. “Supportiamo con grande entusiasmo iniziative come queste, perché essere consapevoli su temi fiscali e di accesso al credito permette alle cooperative e ai loro soci e socie, di trovare le soluzioni migliori per sé e per il sistema di cui fanno parte – ha detto Simoni- in più, la presenza del viceministro Leo mette in luce scenari utili a capire la direzione del legislatore su temi che condizionano in maniera importante il nostro modo di fare impresa.”

Entrando nel vivo della materia del convegno, si è cercato di dare risposta ad interrogativi come quali opportunità sono contenute nella Delega fiscale del governo a favore degli imprenditori agricoli e dell’agroalimentare e quali sono le modalità migliori di accesso al credito.

Ha aperto i lavori il vice Ministro Maurizio Leo che ha compiutamente spiegato le intenzioni del Governo Meloni nella delega fiscale ricevuta: si deve andare verso una semplificazione normativa con la creazione di testi unici che cancellino le migliaia di norme e le accorpino in pochi provvedimenti legislativi, per un miglior coordinamento tra le diverse normative fiscali che spesso non collimano. La volontà è quella di arrivare a un codice tributario che racchiuda le diverse disposizioni facendo un po’ di ordine in un contesto particolarmente intricato.

Nel suo intervento Leo ha dunque preannunciato il varo di ulteriori decreti attuativi in materia fiscale, già a partire dal prossimo Consiglio dei Ministri. Tra i punti salienti della riforma che sta elaborando, ha garantito un carico fiscale più leggero per consentire alle aziende agricole e agroalimentari di recuperare risorse da investire in occupazione e modernizzazione. In particolare, ha tratteggiato le quattro direttrici seguite nello scrivere i Decreti attuativi della Delega fiscale: la evoluzione delle attività agricole e le innovazioni introdotte, la ridefinizione delle attività produttive concorrenti a formare il reddito agrario, la digitalizzazione e le agevolazioni a favore di chi, godendo di basso reddito pensionistico, si dedica alle attività di coltivazione.

Di pari passo l’obiettivo del governo nazionale è quello di perseguire una semplificazione negli adempimenti fiscali che il contribuente deve assolvere rivedendo metodologie di riscossione meno coercitive e più portate al collaborare tra fisco e contribuenti. Per questo all’Agenzia sarà chiesto di mettere a disposizione la sua banca dati per creare dichiarazioni precompilate; e agli enti esattori (Agenzia delle Entrate ed Entrate-Riscossione) deve essere permessa la possibilità di avere un dialogo ancora più stretto con imprese e contribuenti privati al fine di ridurre contenziosi e precontenziosi ed abbassare altresì i tempi di riscossione delle imposte.

Successivamente il professor Gianfranco Ferranti (coordinatore della commissione Irpef e Ires del Comitato tecnico per la riforma tributaria e docente alla Scuola nazionale di amministrazione) è intervenuto facendo una disamina, puramente normativa, delle principali norme e sentenze costituzionali che vanno ad impattare sullo statuto del contribuente e sulla normativa fiscale in generale, entrando nel merito della riforma dell’Irpef nella legge della delega fiscale e dando alcune interpretazioni su cui si sta muovendo la disciplina tributaria. Ferranti ha argomentato sul rafforzamento degli strumenti a disposizione dei contribuenti per acquisire certezza anticipata sulla correttezza dei propri comportamenti fiscali, anche al fine di prevenire, prima ancora di reprimere, eventuali illeciti in materia tributaria.

Massimo Bagnoli, responsabile fiscale di Cia e vicepresidente della Fondazione Tosoni, ha fatto una veloce ma chiara esposizione delle norme contenute nella Legge di Bilancio che impattano sul settore agricolo, menzionando l’esenzione Irpef per i redditi agrari inferiori a 10.000 Euro e altre novità di rilievo quali l’istituzione di un Fondo apposito per le emergenze in agricoltura generate da eventi non prevedibili, l’introduzione di nuove classi e qualità di coltura per tenere conto dei più evoluti sistemi di coltivazione, come, ad esempio, le vertical farm e le coltivazioni idroponiche, il riordino del regime impositivo su base catastale, le attività di carbon farming assoggettate a regime semplificato. Infine ha posto l’attenzione sul futuro del fisco agricolo: deve essere attuata una riforma normativa che tenga presente le nuove tecniche colturali. Termina poi il suo intervento facendo un inciso, data la presente del prof. Leo, sulla rivisitazione dell’istituto della rivalsa Inps in agricoltura.

Ci sono poi state le considerazioni dei responsabili fiscali di Confagricoltura e Coldiretti Caputo e Vecchione che hanno concluso la prima parte della mattinata.

La dott.ssa Alessandra Caputo (componente del Comitato scientifico della Fondazione Tosoni) ha esposto in maniera molto schematica ma altrettanto semplice gli strumenti a disposizione del mondo agricolo per il passaggio generazionale, soffermandosi in particolar modo sulla società semplice e sui patti di famiglia, e concentrandosi sui vantaggi e gli svantaggi che essi offrono.

Il dott. Gianni Allegretti (presidente della Fondazione Tosoni), ha continuato il convegno ponendo l’attenzione dei convitati sul ristorno delle cooperative. Sebbene consapevole che esso sia uno strumento poco in uso nel nostro contesto territoriale, ha comunque spiegato i motivi civilistici che hanno giustificato il legislatore a prevedere questa fattispecie ed i vantaggi anche fiscali nonché i limiti del medesimo istituto.

Il dott. Gabriele Barichello (responsabile ufficio legale e sindacale della Federazione trentina delle cooperative) ha ricordato poi la forza del sistema cooperativistico trentino, semplice e al contempo complesso, che con la sua unicità operativa ha saputo garantire una crescita omogenea del territorio. “La cooperativa trentina cresce al passo del montanaro, lento, ma sicuro e costante”.

Cassa Centrale Banca ha concluso la carrellata degli interventi con il dott. Giuseppe Savastano (area politiche agricole industriali) che ha esposto l’evoluzione del sistema del credito che dovrà tenere conto delle politiche europee, legate ad una concezione green ed a impatto zero sull’ambiente delle attività economiche, e non più della mera solvibilità delle imprese. Le banche avranno anche il compito di accompagnare le imprese verso nuovi investimenti sostenibili resi possibile dagli ingenti fondi del Pnrr.

 

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