Obbligo del codice Univoco su fatture elettroniche

Obbligo del codice Univoco su fatture elettroniche relative a cessione di beni e prestazioni di servizi a favore di agricoltori in regime speciale IVA di esonero

Con Provvedimento 8 marzo 2024, prot. n. 105669/2024, l’Agenzia delle Entrate ha apportato alcune modifiche alle regole tecniche della fatturazione elettronica, applicabili a partire dal 20 marzo 2024.).
Tra le novità introdotte dal Provvedimento, assume particolare rilievo l’eliminazione della possibilità di utilizzare il codice convenzionale “0000000” per il ricevimento delle fatture elettroniche emesse dai propri fornitori.
Il Provvedimento in esame, in particolare, ha soppresso la lettera d) del punto 3.4 del Provvedimento 24 novembre 2022, prot. n. 433608/2022. Tale previsione, si ricorda, consentiva di inserire nel file xml della fattura elettronica (solo) il codice convenzionale “0000000”, nel caso in cui il cessionario o committente fosse un:

• contribuente “minimo” di cui all’art. 27, commi 1 e 2, D.L. n. 98/2011;
• contribuente forfettario di cui all’art. 1, commi da 54 a 89, Legge n. 190/2014;
• produttore agricolo operante nel regime speciale IVA di cui all’art. 34, comma 6, D.P.R. n. 633/1972.

Il Sistema di Interscambio recapitava quindi la fattura elettronica al cessionario/committente, mettendola a disposizione nella sua area riservata del sito Internet dell’Agenzia delle Entrate. Il cedente/prestatore, inoltre, era tenuto a comunicare tempestivamente al cessionario/committente che l’originale della fattura elettronica era stato posto a sua disposizione (tale comunicazione poteva essere effettuata anche mediante la consegna di una copia informatica o analogica della fattura elettronica).
L’abrogazione di tale previsione, impone dunque ai produttori agricoli e ai soggetti operanti in regime di franchigia di dotarsi di un indirizzo telematico, codice destinatario o PEC, da comunicare ai propri fornitori.

Si consiglia pertanto agli agricoltori in regime speciale IVA di esonero NON ISCRITTI IN CAMERA DI COMMERCIO, di chiamare i nostri uffici e di richiedere l’apertura di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), nel caso in cui ne fossero sprovvisti.

 

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