Energia rinnovabile in agricoltura

Nuova misura PNRR per l’energia rinnovabile in agricoltura:
quadro normativo e operativo del “Facility Parco Agrisolare”

Con una dotazione finanziaria complessiva pari a 789 milioni di euro, il PNRR introduce una nuova misura di sostegno destinata alla produzione di energia da fonti rinnovabili da parte delle imprese attive nei comparti agricolo e agroindustriale. L’intervento rientra nella strategia di transizione energetica del settore primario ed è finalizzato alla realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo.
La gestione dell’iniziativa è affidata al GSE, al quale è destinata una quota di risorse fino a un massimo di 16 milioni di euro per le attività operative. Il restante ammontare viene ripartito tra quattro distinti gruppi di beneficiari, secondo la seguente articolazione finanziaria:

    • Imprese agricole orientate all’autoconsumo energetico, cui è riservata la parte più consistente delle risorse, pari a 473 milioni di euro
    • Imprese di trasformazione di prodotti agricoli, incluse le cooperative che producono energia per autoconsumo, con una dotazione dedicata di 150 milioni di euro
    • Imprese che trasformano materie prime agricole in prodotti non agricoli, per le quali è previsto un plafond specifico di 10 milioni di euro
    • Imprese agricole con produzione di energia eccedente il fabbisogno di autoconsumo, destinatarie di 140 milioni di euro.

Riferimenti normativi e intensità dell’agevolazione
I criteri di funzionamento della misura, denominata “Facility Parco Agrisolare” (PNRR – Missione 2, Componente 1, Investimento 4 – M2C1I4), sono definiti dal decreto Masaf n. 681806 del 17 dicembre 2025, attualmente in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e già consultabile sul sito istituzionale del Ministero dell’Agricoltura.
Il quadro regolatorio è completato dal decreto ministeriale 19 aprile 2023 n. 211444, che disciplina nel dettaglio gli interventi agevolabili per la realizzazione di impianti fotovoltaici nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, individuando le percentuali di contributo pubblico applicabili alle spese ammissibili.

In particolare:

    • per i progetti che rispettano i limiti dell’autoconsumo, l’agevolazione può arrivare fino all’80% dei costi ammissibili
    • per gli interventi che eccedono tali limiti e per gli investimenti delle imprese che trasformano materie prime agricole in prodotti non agricoli, l’intensità del contributo è fissata al 30%, con la possibilità di maggiorazioni a favore delle piccole imprese

Attivazione dei bandi e modalità di accesso
La nuova misura è stata resa possibile grazie a una rimodulazione delle risorse PNRR e sarà operativa tramite uno o più avvisi pubblici emanati dal Masaf. Come già avvenuto nelle precedenti edizioni del Parco Agrisolare, il GSE curerà la ricezione delle istanze e lo svolgimento delle istruttorie.
I progetti ammessi dovranno essere completati entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione del contributo. Le imprese agricole potranno presentare una sola domanda, scegliendo alternativamente tra progetti destinati all’autoconsumo o iniziative con produzione eccedente tale soglia. Qualora venissero presentate istanze su entrambe le opzioni, il GSE ne considererà valida soltanto una, secondo criteri che saranno specificati nei bandi attuativi.

Criteri di priorità e spese agevolabili
La selezione delle domande avverrà sulla base di due criteri di precedenza:

    1. priorità ai soggetti che non hanno beneficiato dei precedenti bandi Agrisolare
    2. ulteriore preferenza per le imprese aderenti alla “rete agricola di qualità

Rientrano tra i costi ammissibili:

    • la rimozione e lo smaltimento dell’amianto
    • gli interventi di isolamento termico e di aerazione degli edifici
    • la realizzazione degli impianti fotovoltaici, inclusi i sistemi di accumulo
    • le spese di connessione alla rete elettrica.

È previsto un limite massimo di spesa pari a 1.500 euro per kWp, incrementabile di 1.000 euro per kWp in presenza di sistemi di accumulo.