Blue tongue e movimentazione animali

BT e movimentazione degli animali appartenenti a specie sensibili

⚠️ Vista la complessità dell’argomento, prima di movimentare gli animali sensibili alla BT, sia da vita sia da macello, si consiglia di contattare il Servizio veterinario competente per territorio per un opportuno approfondimento.

>> Aggiornamento di marzo 2025 estratto della Nota a cura del Ufficio zootecnia e fauna selvatica di CIA nazionale:

” Condizioni per le movimentazioni in ambito comunitario. La Direzione Generale della Sanità Animale (DGSA) ha diffuso una nota con chiarimenti sulle condizioni richieste dall’Italia per l’introduzione sul proprio territorio di animali sensibili alla Bluetongue. Il documento di riferimento, datato 12 febbraio 2025 e pubblicato sul sito della Commissione Europea, non presenta modifiche rispetto alla versione del 2021, salvo l’aggiornamento delle aree indenni, in seguito alla sospensione dello stato di indennità della Valle d’Aosta nel 2024. Viene ribadito che gli Stati Membri con un programma di vaccinazione per l’eradicazione o la protezione del bestiame possono inviare animali vaccinati, anche se non richiesto dallo Stato destinatario. Infine, non è possibile includere i sierotipi virali nel documento delle condizioni di introduzione, poiché solo gli Stati con programmi di eradicazione sono considerati indenni. I sierotipi circolanti in Italia sono consultabili nel Bollettino epidemiologico veterinario dell’IZSAM. ”

>> Aggiornamento di settembre 2024 estratto della Nota a cura del Ufficio zootecnia e fauna selvatica di CIA nazionale:
“Alla luce delle recenti conferme di circolazione di BTV3 in Sardegna e di BTV8 oltre che in Sardegna, anche in Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e Calabria, in alcuni casi correlate a focolai clinici anche gravi, e tenuto conto del fatto che il sierotipo BTV8 non era stato rilevato in Italia peninsulare fino a poche settimane fa, la DGSA del Ministero della Salute diffuso una nota raccomandando alle Regioni, tra le altre cose, l’esecuzione di indagini cliniche e invitando i Servizi Veterinari ad aggiornare il Ministero con cadenza quindicinale sulle attività di sorveglianza condotte e le misure di controllo adottate. La circolare ricorda che, sia per il sierotipo 3 che per il sierotipo 8 del virus della BT, sono disponibili sul mercato vaccini inattivati. Si trasmetteranno ulteriori informazioni, non appena saranno disponibili”. 

☣️ LA FEBBRE CATARRALE DEGLI OVINI O BLUE TONGUE (BT) (Notizia pubblicata in luglio 2019)

(A cura di dr.ssa Michela Grisenti (PAT), dr. Vittorio Dorigoni (PAT), dr. Luigino Bortolotti (APSS)

La febbre catarrale degli ovini o Blue tongue (BT) è una malattia infettiva non contagiosa dei ruminanti domestici e selvatici sostenuta da un virus, di cui si conoscono 27 sierotipi, trasmesso da moscerini appartenenti al genere Culicoides.

Tutte le specie di ruminanti sono recettive alla BT, ma non tutte si ammalano. Tra i ruminanti domestici, negli ovini la BT si manifesta clinicamente nella forma più grave con una sintomatologia caratterizzata da febbre, emorragie ed ulcere a livello di mucose orali, scialorrea, congestione cutanea, zoppia, edema della testa e degli arti, lingua di colore bluastro/violaceo, difficoltà respiratorie ed eventualmente morte. Nei bovini e nelle capre, invece, l’infezione decorre, salvo poche eccezioni, senza sintomi evidenti.

La BT non è trasmissibile all’uomo e non comporta alcun problema di sicurezza degli alimenti derivati da specie recettive, siano esse domestiche o selvatiche. Può avere tuttavia importanti ricadute socioeconomiche a causa dell’impatto diretto sul patrimonio zootecnico (casi clinici e mortalità negli ovini) e del danno commerciale legato alle restrizioni dei movimenti di animali.

In Italia al momento circolano i sierotipi 1, 3, 4 e 16.

I focolai di BT identificati sino ad oggi in provincia di Trento sono tutti riferibili al sierotipo 4.

L’articolo 4-bis della legge 21 maggio 2019, n. 44 dispone che l’intero territorio nazionale sia considerato quale area omogenea per la BT e non soggetta a restrizioni per quanto riguarda la movimentazione dei bovini, fatto salvo per le Regioni/Province autonome che facciano esplicita richiesta di esclusione dall’applicazione della citata disposizione.

In quest’ottica, per agevolare le movimentazioni degli animali sensibili alla BT con le regioni confinanti, con le quali avvengono la maggior parte degli spostamenti, la Provincia autonoma di Trento ha chiesto l’esclusione dall’area omogenea per il sierotipo 3 sia per la movimentazione dei bovini sia per quella degli ovi-caprini, diventando così zona di restrizione per i sierotipi 1 e 4.

Ad oggi le movimentazioni di animali sensibili alla BT, tra i territori nei quali sono presenti solo i sierotipi 1 e 4 (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e parte della Calabria), non sono soggette a restrizioni particolari, fatta salva l’assenza di sintomi clinici della malattia negli animali da vita il giorno del trasporto. Gli ovini che provengono da una azienda ricadente nei 20 km di raggio attorno ad un caso confermato di BT devono però essere sottoposti a visita clinica con esito favorevole, da parte del veterinario ASL, entro le 24 ore dalla partenza.

Le movimentazioni di animali da vita dalle sopraccitate regioni/provincia autonoma verso la Provincia autonoma di Bolzano e le Regioni Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia necessitano, tra l’altro, oltre al trattamento dei mezzi di trasporto con insetticidi e a quello degli animali con insetto repellenti, della preventiva copertura immunitaria nei confronti del sierotipo 1 (soggetto regolarmente vaccinato o, se di età inferiore ai 90 giorni, nato da madre vaccinata) o del test PCR con esito favorevole effettuato entro 7 giorni prima della movimentazione. Da quest’ultimi territori si possono movimentare invece in uscita i bovini e gli ovi-caprini senza alcun vincolo sanitario.

Infine le movimentazioni di animali da vita dalle regioni Sicilia e Sardegna verso l’Italia peninsulare possono avvenire nel rispetto delle regole del dispositivo del Ministero della Salute prot. DGSAF n. 15075 di data 05/06/2019 che prevede, in particolare, l’effettuazione, entro 7 giorni prima della partenza su un numero di capi definito, di un test PCR specifico con esito negativo nei confronti del/i sierotipo/i presente/i nel territorio di partenza e non presenti nelle regioni e province autonome di destino.

La DGSAF del Ministero della Salute ha trasmesso la mappa aggiornata delle zone di restrizione per il virus della Blue Tongue (Notizia pubblicata il 18 ottobre 2018)

Il 2 ottobre 2018, l’Istituto Zooprofilattico “G. Caporale” di Teramo ha confermato tre focolai per il sierotipo 3 del virus della Blue Tongue (BTV3) in tre allevamenti in Sardegna: due di ovini e uno di caprini in provincia di Sulcis Iglesiente. Pertanto, la DGSAF del Ministero della Salute ha trasmesso la mappa aggiornata delle zone di restrizione. Le aree soggette a restrizione (zone di protezione e di sorveglianza) sono definite in conformità al Regolamento (CE) n. 1266/2007, che disciplina le restrizioni dei movimenti degli animali appartenenti a specie recettive alla febbre catarrale.