Campeggi negli agriturismi: Aggiornamento catastale delle aree recettive
Gli intestatari delle strutture ricettive all’aperto (come i campeggi nell’ambito delle attività agrituristiche che ospitano allestimenti mobili quali caravan, roulotte, case mobili) hanno tempo fino al 15 dicembre 2025 per presentare gli atti di aggiornamento della mappa catastale e del Catasto Fabbricati ai sensi dell’art. 7-quinquies del D.L. n. 113 del 2024.
In base alle nuove disposizioni, è necessario:
- aggiornamento geometrico: rimuovere le geometrie precedentemente dichiarate nella cartografia catastale relative agli allestimenti mobili di pernottamento dotati di meccanismi di rotazione in funzione, poiché tali strutture non rilevano più ai fini catastali;
- aggiornamento della rendita catastale: valore delle aree destinate al pernottamento viene rivalutato, ai fini della determinazione della rendita catastale: +85% rispetto al valore di mercato ordinario per le aree attrezzate per gli allestimenti mobili su ruote; +55% per le aree non attrezzate ma comunque destinate al pernottamento degli ospiti.
Il mancato adempimento degli obblighi comporterà l’intervento d’ufficio da parte dell’Agenzia delle Entrate, che provvederà all’elaborazione degli atti di aggiornamento catastale, con addebito ai soggetti inadempienti dei costi procedurali e delle relative sanzioni.
Per quanto riguarda l’IMU le rendite catastali rideterminate mediante gli atti presentati entro il 15 dicembre 2025, in deroga alla disciplina ordinaria di cui all’art. 1, comma 745 della L. 160/2019, avranno effetto retroattivo dal 1° gennaio 2025. Pertanto, tali rendite dovranno essere utilizzate per il calcolo dell’IMU dovuta per l’anno 2025, inclusa la seconda rata a saldo, la cui scadenza è fissata al 16 dicembre 2025.
La proroga dei termini per tali adempimenti catastali (inizialmente previsti per il 16 giugno 2025) ufficializzato dal D.L. n.95, Economia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 149 del 30 giugno 2025 (art. 14, comma 5), accoglie le richieste avanzate da Cia – Agricoltori Italiani e dalla sua associazione Turismo verde e che consente agli operatori del settore di disporre di un tempo congruo per adempiere agli obblighi di legge, evitando disagi e sanzioni.
Ricordiamo che nell’incontro con Agenzia delle entrate è stato confermato che gli agricampeggi come aree destinate al pernottamento degli ospiti all’aperto, sono terreni ormai sottratti alla produzione agricola, e pertanto la stima catastale non può che migrare all’urbano.
CIA – Agricoltori Italiani è inoltre al lavoro affinché l’attribuzione di queste aree nel catasto urbano non possa che rientrare nel gruppo catastale D e precisamente il “D10”.