Scadenza censimento apicoltura 2025

Entro il 31 dicembre, come ogni anno, anche nel 2025 gli apicoltori sono tenuti a effettuare il censimento annuale degli alveari, un adempimento fondamentale per la corretta gestione dell’anagrafe apistica nazionale (BDA – Banca Dati Apistica) e per assicurare la tracciabilità e la programmazione degli interventi sanitari sul territorio.

♦ Chi deve effettuare il censimento
Tutti gli apicoltori in possesso di alveari, anche a uso familiare o hobbistico, sono obbligati a comunicare il numero di alveari detenuti e l’ubicazione degli apiari. L’obbligo riguarda sia le aziende agricole sia i privati non professionali, indipendentemente dalla consistenza dell’allevamento. L’aggiornamento va effettuato anche in caso di consistenza pari a zero.
Quando va fatto
Il censimento va effettuato ogni anno nel periodo compreso tra il 1° novembre e il 31 dicembre, come stabilito dal Decreto ministeriale 4 dicembre 2009 e successive modifiche (DM 11 agosto 2014).
La comunicazione deve riportare la consistenza degli alveari al 31 dicembre dell’anno in corso.

La comunicazione può essere effettuata direttamente dall’apicoltore, accedendo con SPID o CNS alla BDA tramite il portale Vetinfo, oppure tramite soggetti delegati, come i CAA o associazioni o i servizi veterinari dell’Azienda sanitaria.
Una compilazione accurata consente alle autorità di disporre di dati affidabili per la gestione del comparto apistico e condiziona l’accesso a misure di sostegno (ad es. OCM Miele).

La mancata presentazione del censimento entro i termini può precludere l’accesso ai contributi pubblici e comportare sanzioni amministrative previste dalla normativa veterinaria.

♦ Formazione obbligatoria sul benessere animale
Entro il 31 dicembre 2025 anche per il settore apistico è necessario completare il corso di formazione obbligatoria sul benessere animale, introdotto dal DM 6 settembre 2023 in attuazione del D.Lgs. 134/2022. La formazione, obbligatoria e continua, approfondisce: principali malattie animali (comprese le zoonosi) e relativi rischi di diffusione; oneri e obblighi degli operatori e dei professionisti; sorveglianza passiva, notifica e comunicazione; principi di biosicurezza; interazione tra sanità e benessere animale e salute umana; buone prassi di allevamento; resistenze ai trattamenti farmacologici (inclusa quella antimicrobica).
Per gli operatori del settore la durata del corso è di 18 ore. Il termine per completare il primo percorso formativo è fissato al 31 dicembre 2025 per tutti coloro che erano già attivi al 1° gennaio 2024.
Sono esentati gli allevamenti familiari in cui gli animali sono allevati esclusivamente per autoconsumo o uso domestico privato, senza alcuna attività commerciale, fino a un massimo di 10 alveari.
Tra i corsi disponibili per il settore apistico rientra anche il corso gratuito erogato dall’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana.
Per maggiori informazioni: l’articolo dedicato sul nostro sito ⇒ https://www.cia.tn.it/benessere-animale-formazione-obbligatoria/

 

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