Contributo coltivatori diretti

Da metà ottobre 2018 è possibile presentare la domanda per il contributo sui versamenti previdenziali effettuati da coltivatori diretti, mezzadri e coloni operanti in zone svantaggiate

Quest’anno ci sono due grosse novità.
La prima è che il contributo rientra nel regime de minimis.
La seconda è che il rimborso sarà diverso in relazione all’altitudine a cui si trova l’ azienda:
• fino a 900 metri s.l.m. è del 50%
• tra i 900 e i 1.200 metri è del 60%
• oltre i 1.200 metri è del 70%
Il requisito si possiede se la prevalenza dei terreni si trova ad un altezza superiore ai 900 o ai 1.200 m.

Il regime de minimis individua gli aiuti di piccola entità che possono essere concessi alle imprese. Secondo le norme della Comunità Europea l’importo totale massimo degli aiuti di questo tipo per il settore agricolo, non può superare, nell’arco di tre anni, i 15.000 euro.
Per stabilire quindi se il coltivatore ha diritto al contributo sui versamenti previdenziali occorrerà tenere conto di tutti gli aiuti, rientranti in quel regime, ottenuti dall’impresa negli ultimi tre anni. L’anno in cui è concesso e i due precedenti. Fra questi rientra anche la decontribuzione riconosciuta a CD e IAP che abbiano iniziato una nuova attività imprenditoriale dopo il 1° gennaio 2017, e che non abbiano compiuto quaranta anni alla data di inizio della nuova attività.

La domanda potrà essere presentata da metà ottobre al 31 dicembre 2018. Il pagamento da parte della Provincia, che deve fare tutte le verifiche del caso, sarà effettuato a scaglioni e non prima del 2019. Prima di avere il bonifico bisognerà tornare presso il patronato a firmare l’autocertificazione relativa ai contributi de minis percepiti negli ultimi tre anni. Quest’ultima non può essere fatta contestualmente alla domanda poiché ha validità di 15 giorni

Per l’elaborazione della pratica potete rivolgervi al patronato INAC.