Decreto Sostegno

Anticipazioni del Decreto “Sostegno”: stop cartelle e nuovi contributi a fondo perduto

Il Decreto “Sostegno” in corso di emanazione questa settimana prevede, fra le altre cose, una dilazione delle cartelle di pagamento oltre nuovi contributi a fondo perduto.

Cartelle di pagamento
Ripartirà la notifica di cartelle fiscali da parte di Agenzia delle Entrate ed Agenzia Entrate-Riscossione ma i termini di pagamento di esse saranno portati al 30 aprile (data di fine emergenza dichiarato lo scorso anno). Fino a tale momento vengono anche sospesi pignoramenti di stipendi e pensioni da parte dell’Erario.
Per le rate, di chi nel passato ha sottoscritto le campagne di “Rottamazione” e “Saldo e stralcio”, è prevista la seguente dilazione:
• per i debiti e scadenti nel 2020 vi sarà tempo per il pagamento fino al 31/07/2021;
• per le rate scadenti nel 2021, nei masi di febbraio, marzo, maggio e luglio il salvagente è più ampio e si potrà attendere fino al 30/09/2021.

Parimenti vengono prorogati anche i termini di decadenza di 24 mesi. Sarà anche fatta “pulizia” da parte della Riscossione di vecchie cartelle non più esigibili. A tal proposito è ancora prematuro fare delle ipotesi in quanto la bozza del Decreto non ha previsto dei paramenti certi. Si parla, da un lato di cartelle che vanno dall’anno 2000 all’anno 2015, ma non è ancora chiaro se verranno stralciate solamente le cartelle fino ad un certo importo oppure tutti indipendentemente dall’importo esposto.
Infine sembra che sarà proposta una nuova rottamazione per le attività che hanno subito una perdita del 33% ma al momento non vi sono informazioni ulteriori.

Contributi a fondo perduto
La bozza del Decreto ha stanziato circa nove miliardi e mezzo di fondi da destinare alle aziende che hanno subito un calo di fatturato nel primo bimestre 2021 rispetto allo stesso lasso di tempo del 2020. La percentuale del calo sarà molto probabilmente la stessa definita per gli analoghi provvedimenti (33%). L’aiuto sarà poi decrescente con l’ammontare del fatturato complessivo calcolato per l’anno 2019: 20% per chi ha un volume fino a 400 mila Euro, 15% fino ad un milione e 10% fra uno e cinque milioni di Euro.

La strada per l’approvazione definitiva sarà molto tortuosa in quanto, oltre ad ostacoli economici, anche la discussione politica avrà toni accesi visto che si vorrà tutelare tutti quei soggetti esclusi in passato per mancanza di requisiti formali come il codice Ateco non ricompreso nei precedenti Decreti. Quanto finora detto attende ovviamente conferma con la pubblicazione del Decreto che avverrà, salvo ritardi, in settimana.