Fitoplasmi della vite

Flavescenza dorata: una minaccia per i vigneti trentini

Pubblichiamo l’articolo uscito su Agricoltura Trentina 03/2020 a cura dell’Ufficio Fitosanitario Provinciale

Le malattie causate da fitoplasmi sono comunemente indicate come “giallumi della vite”. Flavescenza dorata (FD) e Legno nero (LN), entrambe con uguale sintomatologia, rappresentano nel nostro territorio una minaccia importante per il nostro patrimonio viticolo.

Anche se l’attuale presenza in Italia di FD non costituisce una novità (cominciò infatti a produrre ingenti perdite nei vigneti dell’Oltrepò Pavese già a partire dagli anni ’90) è indubbio che oggi è ampiamente diffusa anche nel nostro territorio e nell’ultima stagione vegetativa ha subito una preoccupante espansione. Tale fenomeno è causato in parte sia dal clima che dall’aumento esponenziale degli insetti vettori su tutta la provincia, ma anche e soprattutto dalla scarsa consapevolezza da parte dei viticoltori che sono refrattari nell’adottare le misure di lotta fitosanitaria. La misura principale è l’estirpo delle viti sintomatiche e ciò costituisce un costo e una perdita produttiva per il conduttore, ma è fondamentale comprendere che questa malattia se non combattuta in modo sinergico e rapido può raggiungere una soglia oltre la quale non è più possibile gestirla e il danno economico e paesaggistico su tutta la provincia potrebbe diventare insostenibile.

Gli esiti dell’infezione si rivelano generalmente a partire dal mese di luglio sino alla caduta autunnale delle foglie. Nelle manifestazioni precoci, le infiorescenze o i grappolini disseccano e cadono, mentre i tralci infetti appaiono di consistenza gommosa e non lignificano.
Il sintomo più tipico resta però riguarda l’accartocciamento fogliare verso il basso nonché la colorazione (settoriale o totale) delle foglie che risultano anche ispessite, bollose e di consistenza cartacea. Inoltre, la colorazione delle lamine (che può interessare anche la nervature) è rossastra per i vitigni a bacca rossa e giallastra per quelli a bacca bianca.
I fitoplasmi sono trasmessi principalmente da cicaline normalmente presenti nel vigneto o, in misura minore, ad opera della propagazione di materiale vegetativo infetto.
Relativamente al comparto vivaistico, studi eseguiti dimostrano che solo il 3% delle barbatelle inoculate con il fitoplasma della flavescenza è in grado di germogliare.
Ciò evidenzia come la diffusione dell’infezione resti in capo alla presenza degli insetti vettori che acquisendo il patogeno da viti infette tramite la loro alimentazione, lo trasmettono a quelle sane.
Sebbene siano in corso studi scientifici sul trattamento della malattia, ad oggi non esiste ancora un metodo efficace ed è possibile attivare solo misure di contenimento e prevenzione.
Nel nuovo Regolamento di Esecuzione fitosanitario della UE (2019/2072), Flavescenza Dorata è ancora considerata un organismo nocivo da quarantena visti i danni economici che può provocare.
Pertanto, la Provincia Autonoma di Trento (Ufficio Fitosanitario) adotta annualmente misure fitosanitarie che ciascun viticoltore professionale od hobbista deve adottare.
Le più importanti sono riassunte di seguito.

Estirpo delle piante sintomatiche. L’estirpo repentino di tutte le piante sintomatiche nel vigneto (ivi compresa la ceppaia) è l’unica pratica capace di garantire un’efficace eliminazione del fitoplasma. Qualora all’interno di un’unità vitata, la percentuale di viti che manifestano la malattia sia superiore al 20% sul totale, non è più possibile contenere la diffusione del fitoplasma che subirà un incremento esponenziale portando alla perdita di tutta la coltivazione e andrà a costituire un’importante fonte di inoculo per i vigneti limitrofi.
Pertanto, l’Ufficio Fitosanitario dispone l’estirpo obbligatorio per tutti i vigneti che hanno superato il 20% delle piante infette, e l’estirpo parziale (solo viti sintomatiche) qualora la percentuale sia inferiore.

Rimozione di altre fonti di inoculo. Gli incolti vitati e le viti inselvatichite possono costituire delle importanti fonti d’inoculo, sia per la difficoltà di accesso a questi terreni, sia per la manifestazione della sintomatologia non sempre chiara (essendo queste colture non trattate e parassitizzate da altri organismi). Qui i fitoplasmi si sviluppano indisturbati e la maggiore abbondanza di cicaline su questi fondi permette una più rapida diffusione del patogeno. Vige pertanto l’obbligo di estirpo di tutte le viti inselvatichite e abbandonate.

Lotta fitosanitaria contro l’insetto vettore. Per poter essere efficace deve essere svolta nelle epoche e con le modalità previste dalla cantina di riferimento o dal Centro di trasferimento della Fondazione Mach. È programmata sulla base del monitoraggio dello sviluppo dello scafoideo, il principale vettore della FD.

Impiego di materiale propagativo viticolo sano (gemme). Le gemme per eseguire sovrainnesti all’interno della nostra Provincia devono essere acquistate da ditte vivaistiche autorizzate la cui produzione è annualmente certificata del Servizio Fitosanitario Nazionale. Ciò consente di ridurre il rischio che il materiale propagativo sia infetto in quanto sottoposto a controlli a partire dai campi di piante madri.

Ricacci e capitozzature. È fondamentale che le viti sintomatiche non siano capitozzate! Questa pratica produce polloni e ricacci che sono le parti della pianta più frequentate dagli insetti vettori. Inoltre, se solo una parte della pianta è sintomatica non significa che la restante parte sia sana, anzì, con ogni probabilità è ugualmente infetta. E’ pertanto fondamentale per la salute del vigneto procedere rapidamente all’estirpo di tutta la pianta compresa la ceppaia per evitare che questa possa ricacciare.

Flavescenza dorata o legno nero? Sono entrambi fitoplasmi considerati organismi nocivi. È possibile distinguerli solo identificandoli tramite costose analisi molecolari. È quindi importante non fare distinzione all’interno del vigneto tra i due patogeni perché l’unica differenza è la velocità di espansione della malattia che è ovviamente maggiore per la Flavescenza dorata.

Al seguente LINK è possibile scaricare l’opuscolo predisposto dall’Ufficio fitosanitario provinciale