Giovani Agricoltori Trentini significa anche… agricoltura familiare

Sul numero di agosto di Agricoltura Trentina è uscita l’intervista al giovane associato AGIA Loris Ioriatti. Di seguito la versione integrale dell’intervista su agricoltura familiare e giovani agricoltori trentini.

Intervistiamo alcuni dei nostri associati per raccontare le loro storie e chiedere un loro contributo su alcuni temi di cui si occupa l’associazione perché siamo convinti che conoscere la storia dei singoli possa essere d’aiuto e ispirazione per una creazione condivisa della comunità agricola trentina.
Qui risponde Loris Ioriatti, 27 anni, coltiva piccoli frutti sull’altopiano di Pinè, componente di presidenza Agia Trentino.

Loris, tu lavori nell’azienda di famiglia. Tuo papà è stato un pioniere nel campo dei piccoli frutti trentini. Cosa significa per te portare avanti questa attività?
Mio papà, con i suoi fratelli, lavorano in questo campo da una vita, hanno contribuito alla nascita e alla crescita, tra le altre cose, della cooperativa Sant’Orsola. Per me è un onore portare avanti la nostra azienda ed è un piacere trovare ancora, dopo molti anni, persone riconoscenti per ciò che è stato fatto in passato dalla mia famiglia.

A un ragazzo giovane che iniziasse la tua attività che cosa diresti? Cosa aiuterebbe secondo te il ricambio generazionale in agricoltura?
Iniziare un’attività di questo tipo al giorno d’oggi è molto difficile, in quanto non sono consentiti errori. Allo stesso tempo penso però che ci sia spazio per chi vuole mettersi in gioco, per chi, con umiltà e voglia di fare, sogna di avere un’azienda propria. Sicuramente però consiglierei di partire con piccoli passi perché questa attività comporta delle spese molto alte, soprattutto in questi ultimi anni.
Il ricambio generazionale secondo me potrebbe essere favorito da una semplificazione del mondo agricolo. Ogni anno nascono nuove difficoltà, che si sommano a quelle già esistenti. Questo rende poco sereno il lavoro in agricoltura e porta molti giovani a farsi scoraggiare dalle tante difficoltà che dovrebbero affrontare in veste di agricoltori.
Un altro elemento che non favorisce il ricambio generazionale è la sempre minore marginalità dal punto di vista economico per l’agricoltore.

Riesci a dirci un aspetto che ti piace e una difficoltà specifica che pesa nel tuo lavoro?
La cosa che mi dà più soddisfazione è vedere i clienti che apprezzano i nostri prodotti e riconoscono la qualità alla quale miriamo ogni giorno.
Ciò che mi piace del mio lavoro è organizzare le giornate, il lavoro di tutti i nostri collaboratori nonché poter prendere le decisioni quotidiane, ma anche quelle relative al futuro dell’azienda. Questi aspetti rappresentano però anche le maggiori difficoltà di questo lavoro.

Dove si possono trovare i tuoi prodotti?
I nostri prodotti si possono acquistare presso il nostro punto vendita (La Casetta del Bosco) che si trova sulle rive del lago della Serraia, sull’Altopiano di Pinè. Lí vendiamo la nostra frutta raccolta in giornata ma anche miele e trasformati come confetture, composte, succhi, sciroppi e grangelato.
La maggior parte della nostra produzione viene consegnata a negozi ortofrutticoli, ristoranti, alberghi e pasticcerie del Trentino e del resto d’Italia.