Novità a partire dal 2018.
A partire dal 2018 non esisteranno più l’assegno regionale al nucleo familiare e il reddito di garanzia. Saranno sostituiti dall’Assegno Unico Provinciale.
Una novità riguarda il requisito della residenza che deve essere in provincia di Trento al momento della domanda e per tre anni consecutivi nel decennio precedente.
Il nuovo Assegno Unico Provinciale è composto da varie parti:
- Quota di sostegno al reddito, finalizzata a garantire una condizione economica sufficiente ai bisogni dei nuclei familiari;
- Quota diretta al mantenimento, all’istruzione e alla cura dei figli;
- Quota a sostegno delle esigenze di vita di chi è invalido civile.
La quota dell’assegno a sostegno del reddito va a sostituire il reddito di garanzia.
L’assegno avrà durata annuale e non andrà rinnovato ogni quattro mesi.
Resta comunque la possibilità di attualizzare la situazione reddituale del nucleo in caso di la perdita del lavoro.
È stata inoltre alzata la soglia dell’indicatore icef necessario a percepire l’assegno da 0,13 a 0,16.
Come già per il reddito di garanzia il diritto a percepire l’assegno è subordinato ad alcune condizioni, che prevedono una profilazione da parte dell’agenzia del lavoro e la partecipazione ai progetti stabiliti.
Per quanto riguarda le politiche del sostegno alla famiglia una grossa novità è che l’assegno può essere percepito anche da chi ha un solo figlio minore, anche se superiore a sette anni. Inoltre sarà riconosciuto un premio alla nascita del terzo figlio. È prevista inoltre una quota a sostegno delle famiglie che frequentano gli asili nido o le tagesmutter.
Per quanto riguarda il sostegno alle esigenze dei componenti invalidi civili, sono state unite due misure diverse: l’assegno regionale al nucleo familiare e l’assegno integrativo.
Finora era il genitore (o fratello/sorella) con cui la persona invalida convive a chiedere l’assegno regionale, e rimaneva escluso chi vive autonomamente o con il proprio coniuge. In questo caso infatti si poteva richiedere solo l’assegno integrativo. Sono state riviste le tabelle e previste delle soluzioni che tengano conto di questi casi.
La domanda del nuovo assegno si può presentare presso il patronato a partire da ottobre 2017, fino a marzo 2018 senza perdere i mesi retroattivi. Si potrà fare fino a novembre del 2018, ma non si percepiranno gli arretrati.