Elezioni: CIA a candidati. Serve piano di rilancio, 10 le proposte

Estratto dell’intervista del presidente CIA Fini all’Ansa

Rincari “impossibili” per i costi energetici, divenuti insostenibili a fronte della richiesta di mantenere i costi allo stesso livello degli anni passati, ma soprattutto la siccità. “Quello che più spaventa e preoccupa è la tenuta del settore primario perchè se crolla il primo anello della filiera, crolla anche il Made in Italy”. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, nell’intervista esclusiva all’Ansa del 24 agosto scorso, dove è intervenuto lanciando le proposte in 10 punti per i candidati di tutti gli schieramenti alle prossime elezioni politiche.
Le priorità, secondo Fini, si chiamano lotta alla siccità e contrasto ai danni da fauna selvatica con l’istituzione di un Commissario straordinario. Secondo Fini la politica deve dare nuovo impulso al settore. “A fronte di tante parole non c’è mai stata una programmazione a medio e lungo termine. Occorre affrontare le emergenze ma la prima cosa che serve è mettere mano a un piano agricolo di rilancio per salvare famiglie, aziende e Made in Italy”.
“Quello che più emerge dalle tante testimonianze che raccolgo dai territori – dice Fini – è tanto attaccamento a questo lavoro ma, in questo momento storico, tanto sconforto perché si fa fatica a produrre e stare dentro i costi. Molte aziende sono a rischio chiusura. Già gli effetti si vedono a livello europeo, e ora anche in Italia. Diminuisce la produzione di latte in Europa perchè stanno chiudendo le stalle”. Un segnale preoccupante di fronte al quale “un’equa distribuzione del valore lungo la filiera aiuterebbe gli agricoltori a poter continuare a produrre e avere una marginalità”, dice Fini. Per esempio, la filiera del pomodoro da industria “ha riconosciuto l’aumento dei costi agli agricoltori”.
Quindi il nodo del caro energia. “Il settore primario è il più esposto e se ne sente parlare troppo poco. Ma quello che fa più arrabbiare è che sembra scontato che per qualsiasi tipo di attività è normale aumentatre i prezzi dei propri prodotti rispetto ai rincari, invece stranamente per l’agricoltura bisogna cercare di mantenere i prezzi ai livelli degli scorsi anni”. Secondo il presidente di Cia, va incentivata in modo robusto la transizione energetica per il settore agricolo.
Dieci proposte in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, in sintesi:
1) caro energia: credito di imposta per l’acquisto di gasolio agricolo, incluso il riscaldamento delle colture in serra, per il 2022-2023; incentivi fiscali per sostenere l’acquisto di mangimi, fertilizzanti, sementi e piantine; autorizzare in sede Ue le imprese agricole a immettere in rete energia elettrica prodotta con il fotovoltaico oltre i propri livelli annui di autoconsumo.
2) crisi idrica: esonero dei contributi previdenziali e credito agevolato per imprese agricole dei territori in Stato di emergenza per la siccità; ristrutturazione immediata della rete di canali e della rete idro-potabile.
3) emergenza cinghiali: istituzione di un Commissario straordinario per la gestione della fauna selvatica presso Palazzo Chigi; superamento del regime de minimis nell’ambito del sistema di indennizzi alle imprese agricole.
4) emergenza manodopera: semplificazione e più flessibilità degli strumenti per il reperimento anche attraverso l’innovazione digitale.
5) PNRR: secondo Cia è necessario portare a compimento le riforme per poter ricevere nei tempi stabiliti le risorse negoziate e semplificare le procedure.
6) Europa: contrastare il Nutriscore e tutelare le eccellenze italiane a fronte di ingiustificati rischi per la salute umana;
7) Europa: promuovere una politica commerciale Ue che valorizzi l’agricoltura e garantisca il rispetto della reciprocità delle regole. Impegno su dossier strategici: revisione del sistema Dop-Igp; visione di lungo termine per le aree rurali; Strategia F2F; Strategia Biodiversità.
In aggiunta, una sezione di proposta per le Aree interne, per puntare su sostenibilità economica (favorendo, tra l’altro, transizione digitale e modernizzazione agricola); sostenibilità sociale (più infrastrutture stradali, sanitarie e scolastiche); sostenibilità ambientale.