Festival AgriRisk Management

Nuovo approccio per la salvaguardia dei redditi e sostenibilità dell’attività agricola

di Andrea Berti, direttore Co.Di.Pr.A

L’evoluzione degli strumenti di gestione del rischio è indispensabile che parta da un’attenta analisi di contesto. I cambiamenti climatici in atto, le nuove fitopatie esotiche, accanto alle turbolenze di mercato dei prezzi dei prodotti agricoli, sono nuovi fattori crescenti di rischio per le produzioni e le imprese. La globalizzazione ha comportato:
-Riduzione barriere doganali;
-Nuove tecnologie per trasporti veloci;
-Riduzione dei costi di trasporto;
-Speculazioni finanziarie;
-Maggior ricerca e sviluppo di nuovi prodotti;
-Maggior considerazione del valore reputazionale dei produttori;
-Beni ad alto contenuto e valore aggiunto;
-Concentrazione dei soggetti distributori;
-Incremento dei prodotti brevettati;
-Nuove infezioni parassitarie di specie aliene;
-Forte aumento dei costi di produzione dei prodotti agricoli (agricoltura sempre a maggior rischio redditività-minor marginalità)
-Aumento dei costi “accessori” e del valore aggiunto del prodotto agricolo.

La volatilità dei prezzi, rappresenta sempre più una grossa minaccia per la stabilità del reddito delle imprese agricole ed agroalimentari, che hanno bisogno di una strategia di gestione del rischio completa, a salvaguardia dell’equilibrio economico e finanziario delle stesse e per perseguire la redditività con le logiche del mercato; possiamo sintetizzare i fattori di instabilità in 6 classi di rischio:
-Produttivo, sia rispetto alle quantità che alle qualità, che può essere causato dalle calamità atmosferiche o da fitopatie/epizoozie;
-Di mercato: derivante dalla fluttuazione e dalla volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli e dei fattori di produzione;
-Finanziario: legato alla liquidità ed all’accesso al credito;
-Giuridico/Istituzionale/Sociale;
-Da impiego di risorse umane;
-Strategico: derivante dal mercato, sempre più competitivo e selettivo.

I Consorzi di difesa sono nati negli anni ’70 come strumento assicurativo obbligatorio per l’incasso del contributo pubblico sulle polizze grandine; nel corso degli anni le esigenze delle imprese sono cambiate, e con esse i sistemi informativi, il mercato e le normative pubbliche. I Condifesa per mantenere un ruolo di leadership e di centralità e per dare risposte alle esigenze delle imprese è indispensabile che adottino una strategia olistica di sistema per sviluppare le migliori, equilibrate e più efficienti soluzioni di gestione del rischio. Questo è possibile solo se tutti gli attori del sistema, operano in un rapporto sinergico e in coerenza con le altre misure pubbliche e private (PSR).
Una efficiente strategia di gestione del rischio deve, per una parte, trovare soluzione nella prevenzione attraverso azioni che riducano gli effetti sulle produzioni (antigrandine, diversificazione produttiva, strumenti finanziari, …), per una parte trasferire, o condividere, il rischio (assicurazioni e fondi) ed in ultimo aumentare la capacità di sopportazione delle imprese.
La strategia di gestione del rischio più efficace e conveniente per le imprese deve essere definita a seconda delle caratteristiche del prodotto come mix di strumenti (Polizza tradizionale, polizza Index-based, Poliza d’area, Fondo Mutualistico….).
In una logica di semplificazione ed efficienza, le sfide che Co.Di.Pr.A. segue e intende perseguire sono:
-Favorire la competitività delle imprese agricole ed il loro valore aggiunto, con un efficiente sistema di gestione del rischio, anche attraverso la messa a disposizione di big-data e sistemi di rete;
-Creare condizioni per sviluppare soluzioni innovative di Gestione del Rischio;
-Informatizzare banche dati, ovvero gestione digitale delle informazioni per un più razionale utilizzo delle stesse e più in generale per l’efficientamento dei processi produttivi;
-Sviluppare una strategia olistica di lungo periodo capace di aggiungere valore al comparto agricolo per favorire la “Digital Trasformation”, attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate ma anche e soprattutto al miglioramento dei servizi esistenti;
-Sviluppare sinergie, contatti e condivisione delle azioni con i delegati, con tutte le realtà organizzate che si occupano di valorizzazione del prodotto agricolo.

La Gestione del Rischio è lo strumento basilare, necessario, per dare equilibrio e sostenibilità a tutto il sistema agricolo ed economico generale provinciale. Questo per dare risposta a un’agricoltura trentina di
grande valore in termini di qualità delle produzioni, di interessi economici propri e di indotto, in un
contesto sociale e ambientale che si trova oggi a confrontarsi con le grandi sfide prodotte dai mutamenti
climatici, con effetti a crescente aggressività, e da un mercato internazionale sempre più competitivo
e selettivo.
È necessario quindi che i diversi attori del sistema interagiscano in modo sinergico, al fine di efficientare il sistema di gestione del rischio e per aumentare la competitività delle imprese sul mercato.
Da anni il sistema trentino (PAT, organizzazioni professionali, cooperazione e Co.Di.Pr.A.) è impegnato per sviluppare innovative forme di protezione delle nostre imprese agricole da tutti quegli elementi che possono compromettere la loro sostenibilità economica. Il 2017 è la chiara dimostrazione di come questa struttura di tutela abbia funzionato al meglio, creando le condizioni per far superare, un’annata così difficile, a tutto il sistema agricolo provinciale, con oltre 155 milioni di euro di indennizzi.
Le innovazioni introdotte e le sperimentazioni avviate sono molteplici; in particolare già da 2 anni è stato introdotto in garanzia l’indice di Winkler per la quantificazione del danno qualità al prodotto uva da vino. L’obiettivo è quello di avvicinare sempre più i criteri di valutazione del danno alle reali perdite qualitative e commerciali subite dal prodotto a seguito di manifestazioni calamitose. A livello sperimentale, la garanzia è stata estesa anche ai danni derivanti da attacchi di Peronospora; per identificare questi eventi e misurarne gli effetti, siamo ricorsi all’individuazione per area omogenea delle cosiddette Aziende Sentinella.

Co.Di.Pr.A. è da anni attivo a sperimentare anche soluzioni mutualistiche; questi i fondi mutualistici attivi a livello sperimentale per i produttori trentini:
1) Fondo mutualistico sotto soglia, che interviene qualora il danno medio aziendale per prodotto/Comune non superi il 30% (20% per il 2018), pur avendo subito dei danni superiori al 30% in qualche appezzamento.
2) Fondo mutualistico per i comuni ad alto indice di rischio, costituito in seguito all’introduzione di un tetto massimo di spesa ammissibile a contribuzione pubblica, di conseguenza è stato indispensabile stoppare le tariffe delle polizze nei limiti del parametro massimo stabilito dal Piano assicurativo Nazionale, a fronte dell’aumento della franchigia. A parziale copertura dei minori indennizzi, è stato costituito un Fondo Mutualistico.
3) Fondo mutualistico a copertura dei danni economici da fitopatie agli impianti produttivi: si tratta di un fondo costituito in base alla delibera della G.P. che prevede l’espianto obbligatorio di impianti produttivi infetti dalla fitopatia degli “scopazzi”, flavescenza dorata, e sharka.
4) Fondo mutualistico integrativo per la stabilizzazione del reddito aziendale: si tratta di un fondo teso a dare riposte alle esigenze delle aziende agricole, un fondo costituito a livello sperimentale per la copertura dei drastici e imprevedibili cali di reddito subiti dalle imprese agricole.
In collaborazione con Ismea, FEM e Laimburg, Co.Di.Pr.A. ha in fase di studio una soluzione mutualistica di stabilizzazione del reddito per le aziende zootecniche trentine “IST Latte” con l’obiettivo di tutelare e rafforzare la competitività delle stesse, al fine di attenuare gli effetti della volatilità del prezzo del latte sul mercato e conseguente impatto sul reddito delle imprese in questo critico momento post abolizione quote latte.
5) Fondo mutualistico a copertura dei danni catastrofali d’area derivanti da manifestazioni calamitose alle produzioni dei conferenti di Cooperative e Cantine sociali.

L’utilizzo delle nuove tecnologie coniugate ai successi della ricerca e sperimentazione agricola dei diversi centri scientifici, sono stimoli e costituiscono ambiti di lavoro da sostenere per l’evoluzione del sistema di gestione del rischio che non può non innescare, anche, virtuosismi nel processo di filiera.
Infatti sia grazie al settore informatico, oggi sempre più performante in grado di mettere a disposizione big data e sistemi di rete sempre più potenti e veloci, che grazie all’utilizzo dei satelliti e dei droni, sarà possibile ottenere soluzioni di Gestione del Rischio sempre più moderni e ad alta efficacia.
Testimonianza di questo è il bando aperto nel 2016 dalla Provincia sui P.E.I. (Partenariati Europei per l’Innovazione), a cui ha partecipato Co.Di.Pr.A. che è il soggetto promotore del progetto I.T.A. 2.0, con l’obiettivo dell’allargamento delle garanzie anche alle fitopatie e per dotare il sistema trentino di una piattaforma informatica innovativa che faciliti la gestione dell’assicurazione agevolata, a favore di tutti gli attori coinvolti.

Co.Di.Pr.A. è promotore nel bando 2017 di un altro progetto P.E.I. denominato “Clima e Agricoltura 4.0” che ha l’obiettivo di effettuare un monitoraggio e mappatura del territorio agricolo trentino, sia da punto di vista agronomico/climatico, per quantificarne la sensibilità al rischio gelo e le specificità orografiche e geopedologiche, al fine di identificare il sistema di difesa attiva più idoneo per le diverse aree e colture.
Partecipa inoltre come partner ad altri due P.E.I.:
-T.A.F./17 con l’obiettivo di valutare lo sviluppo di una filiera virtuosa in grado di coniugare gli aspetti ambientali con una valorizzazione economica e sociale delle materie forestali locali;
-DeSMaLF con gli obiettivi di rafforzare il settore della conoscenza tecnico-economica in zootecnia, creare indicatori e modelli economici e ambientali di sostenibilità ed indirizzo del sistema allevatoriale alpino, supportato dall’implementazione di un innovativo Fondo IST.

Ai partenariati partecipano Enti di ricerca, come Fondazione Edmund Mach, Fondazione Bruno Kessler, Università di Padova, CNR – Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree e Associazione PEFC Italia; e soggetti facilitatori quali Agriduemila srl, Coldiretti Trento, Centro Assistenza Imprese Coldiretti del Trentino srl, Asnacodi, C.A.A. ATS (Confagricoltura), Itas Mutua, A & A, APOT, Federazione Provinciale dei consorzi irrigui e di miglioramento fondiario e Consorzio Innovazione Frutta, Federazione Provinciale Allevatori, Associazione Regionale Allevatori della Lombardia, Beratungsring (consulenza per l’agricoltura montana), Bauernbund-service srl.
Questo approccio favorisce una visione multitasking e da diversi punti di vista delle possibili innovazioni.
L’analisi e l’attività di gruppo permette di individuare le migliori e più innovative soluzioni, adatte e coerenti con le effettive esigenze delle imprese agricole ed un immediata ricaduta della tecnologia ed innovazione sulle stesse.