L’imprenditoria femminile nell’area Euregio

La ricerca sulle caratteristiche e sul ruolo delle imprese guidate da donne nei tre territori alpini.

A cura di Mara Baldo vice presidente CIA, membro della Giunta Camerale e componente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile

Lo scorso 4 maggio è stata presentata la ricerca “L’imprenditoria femminile nell’area Euregio”, pubblicata e coordinata dal GECT “Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino”, realizzata dal gruppo di ricerca dell’Università degli studi di Trento e sostenuta dal Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile di Trento, di Bolzano e del Land Tirol.

Il lavoro di ricerca prende spunto dalle delibere del Dreier Landtag (seduta congiunta delle assemblee legislative dei tre territori) con le quali i rappresentanti dei tre consigli provinciali hanno espressamente chiesto di indagare come vivono le donne, analizzando tra l’altro il loro livello di istruzione, gli ambiti in cui lavorano, le loro possibilità di carriera e le cariche dirigenziali che esse ricoprono.

Gli obiettivi del progetto di ricerca hanno riguardato, da un lato, la ricostruzione del quadro complessivo della consistenza dell’imprenditoria femminile a livello Euregio, e dall’altro la raccolta di storie di imprese femminili attraverso una indagine biografica dei vissuti di donne che in questo spazio contribuiscono allo sviluppo economico e territoriale, tenendo conto dei modelli organizzativi gestionali applicati nelle loro aziende, la loro capacità di innovazione, le scelte connesse alla sostenibilità del business e il legame che intrattengono con l’ambiente.

Tra le difficoltà riscontrate, da un lato l’analisi dei dati statistici ha dovuto tenere conto delle difformità normative tra il territorio italiano e quello austriaco, dall’altro il progetto ha subito inizialmente alcuni rallentamenti a livello burocratico ed in seguito, coincidendo con la pandemia, alcune imprenditrici si sono viste impossibilitate a partecipare alle interviste.

Tra i risultati della ricerca, motivo di soddisfazione, i dati empirici raccolti dimostrano che l’imprenditoria femminile contribuisce in maniera significativa all’aumento del grado di innovazione aziendale, all’incremento dell’occupazione e del benessere socioeconomico e, per alcune caratteristiche delle stesse imprese come la capacità di coinvolgere le risorse umane e la costante ricerca della valorizzazione delle loro competenze, rivelino proprio nei momenti di crisi tutto il potenziale per resistere alle difficoltà economiche e di mercato.

Resta motivo di auspicio che tutti i dati riuniti possano servire per migliorare ed aumentare la possibilità per le donne di mettersi in gioco in prima persona!

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