LSD – Dermatite nodulare bovina: una nuova emergenza per la zootecnia italiana

La Dermatite nodulare contagiosa (in inglese Lumpy Skin Disease, LSD) è una malattia virale che sta mettendo in allerta gli allevatori e le istituzioni italiane. Fino a pochi anni fa, questa patologia era confinata ad aree dell’Africa e del Medio Oriente, ma da tempo ha fatto il suo ingresso anche in Europa. Ora, purtroppo, ha raggiunto l’Italia in modo ufficiale, con diversi focolai confermati tra Sardegna e Lombardia.

Cos’è la LSD e perché preoccupa

La dermatite nodulare è causata da un virus ad alta resistenza ambientale. Colpisce principalmente i bovini e si manifesta con noduli cutanei dolorosi, febbre, linfonodi ingrossati, perdita di peso e calo nella produzione di latte. Le forme gravi possono portare alla morte dell’animale o renderlo inadatto alla produzione.

La trasmissione avviene principalmente tramite insetti vettori (mosche, zanzare, zecche, tafani) e movimentazione di animali infetti o materiali contaminati.. Sebbene non sia trasmissibile all’uomo, i danni economici e sanitari per gli allevamenti sono ingenti.

È classificata come malattia di Categoria A dal Regolamento UE 2016/429 → richiede eradicazione immediata in caso di conferma.

I focolai in Italia: dove è comparsa la malattia

Secondo i rapporti ufficiali dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS), il primo focolaio è stato individuato il 21 giugno 2025 a Orani (NU), in Sardegna. Da lì, nel giro di pochi giorni, la malattia si è estesa ad altri allevamenti limitrofi in provincia di Nuoro e Sassari. Ma la situazione ha preso una piega ancora più critica quando, il 25 giugno, un nuovo focolaio è stato identificato a Mantova, in Lombardia (dichiarato estinto al 28 giugno). La preoccupazione è alta e il rischio di diffusione nel cuore della pianura padana — zona a fortissima vocazione zootecnica — è concreto.

Per scongiurare una rapida propagazione della epidemia, il Ministero della Salute, in collaborazione con le Regioni e gli Istituti Zooprofilattici, ha messo in atto una serie di provvedimenti straordinari:

  • Creazione di zone di protezione e sorveglianza nei territori colpiti, con raggio di 20 e 50 km dai focolai.
  • Divieto di movimentazione di bovini vivi al di fuori delle zone a rischio, se non per macellazione e solo con deroghe specifiche.
  • Abbattimento degli animali infetti o sospetti e loro smaltimento in sicurezza.
  • Potenziamento della sorveglianza veterinaria negli allevamenti limitrofi.
  • Avvio della campagna vaccinale in aree prioritarie, a partire da Sardegna e Lombardia.
  • Il Ministero ha delegato le Regioni e Province autonome ad autorizzare i veterinari privati per gestire l’emergenza

Le autorità sanitarie invitano tutti gli allevatori a segnalare tempestivamente qualsiasi sintomo sospetto e a mantenere elevati standard di biosicurezza nelle aziende.

Blocco dell’export: molti Paesi (Australia, Messico, Marocco, Turchia, Ucraina, Russia) hanno vietato o limitato l’importazione di animali vivi, seme, embrioni, pelli, latte e derivati dall’Italia.

La Cia-Agricoltori Italiani, attraverso un comunicato del 1° luglio, ha evidenziato come la diffusione del virus in aree a forte densità di allevamenti, come il mantovano (dove operano oltre 1.600 aziende bovine), rischi di minare la stabilità economica del comparto. “Servono interventi rapidi e misure di compensazione per le aziende colpite” – ha dichiarato il presidente nazionale Cristiano Fini. “Si stanno già registrando danni economici rilevanti dovuti alla gestione straordinaria degli animali in stallo, ai blocchi sulla movimentazione e alla perdita di reddito. È quindi urgente attivare misure straordinarie a tutela del lavoro degli allevatori”. La CIA ha inviato una lettera al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, chiedendo il massimo coordinamento istituzionale e un monitoraggio costante dell’evoluzione sanitaria. Secondo Fini, solo una risposta immediata, condivisa con le Regioni, potrà contenere l’impatto economico e garantire la continuità produttiva di un settore strategico per l’agricoltura italiana.

L’arrivo della LSD rappresenta l’ennesima emergenza sanitaria per l’allevamento italiano, già messo a dura prova da altre crisi recenti come la peste suina africana. Oltre alle risposte emergenziali, sarà fondamentale investire in prevenzione strutturale: controlli alle frontiere, piani vaccinali ben organizzati e supporto economico alle aziende.

Per ulteriori informazioni:

Il Ministero ha reso disponibile il webinar del CESME (IZS Abruzzo-Molise) con video e materiali informativi utili:
👉 Link al webinar e materiali

Notizie Istituto Zooprofilattico delle Venezie: * https://www.izs.it/IZS/News-x-siti-esterni/Dermatite-nodulare-contagiosa-cinque-focolai-in-Italia-Primo-caso-confermato-in-Lombardia-e-in-Francia * https://www.izsler.it/2025/06/26/comparsa-della-lumpy-skin-disease-lsd-nel-territorio-italiano/