Nessun allungamento di scadenza per il latte fresco italiano

L’Abbate: scongiurata da Mipaaf pericolosa concorrenza economica a danno degli allevatori

Non ci sarà alcun allungamento della data di scadenza per il latte fresco italiano.

L’ipotesi avanzata nelle scorse settimane, che aveva visto sin da subito la protesta degli agricoltori locali, in primis di Cia, è stata scongiurata definitivamente dal Mipaaf, come ha ribadito il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L’Abbate, nella risposta a una interrogazione al Senato.

“Le complicazioni nei consumi comportate dall’epidemia Covid-19, avevano paventato l’allungamento della scadenza del latte fresco pastorizzato dal sesto giorno successivo a quello del trattamento termico sino al dodicesimo giorno -ha ricordato L’Abbate in una nota-. Le perdite nel canale Horeca (hotel, ristorazione, bar) e delle esportazioni sempre più difficoltose, in parte coperte dalla grande distribuzione organizzata e dai negozi di vicinato, hanno comportato un crollo, da taluni ritenuto ingiustificato, del prezzo al litro pagato agli allevatori. Da qui l’ipotesi dell’allungamento della scadenza del latte fresco italiano”.
Tuttavia, ha continuato il sottosegretario alle Politiche agricole, “il latte fresco italiano è un’eccellenza unica in Europa, vanto nazionale invidiato anche da altri Paesi. Si tratta di un prodotto facilmente deperibile, la cui qualità è garantita non solo attraverso i severi disciplinari di produzione che ne preservano le qualità organolettiche, ma anche mediante costanti verifiche sulla tracciabilità”.

Pertanto “non è in discussione l’apporto di alcuna modifica alla legge n. 204 del 2004” e, anzi, “a salvaguardia del prezzo del latte e del reddito degli allevatori -ha aggiunto L’Abbate- invitiamo i produttori ad aiutarci a contrastare gli eventuali fenomeni distorsivi di mercato connessi all’emergenza epidemiologica Covid-19 segnalandoli alla casella mail pratichesleali@politicheagricole.it. I controlli sono eseguiti costantemente dall’ICQRF”.

Scongiurati, dunque, “i pericoli connessi all’allungamento della scadenza del latte fresco pastorizzato come l’incentivo all’ingresso di prodotti dall’estero -ha concluso il sottosegretario- instaurando una pericolosa concorrenza economica a danno degli allevatori italiani, proprio in un momento in cui il legame con i prodotti del territorio andrebbe valorizzato e sostenuto”.