La Peste Suina Africana (PSA) è una malattia infettiva altamente contagiosa causata da un virus appartenente al genere Asfiviruso in grado di causare elevata mortalità nei suidi sia domestici che selvatici di qualsiasi età e sesso.
Nel luglio 2022 sono stati accertati i primi casi di positività in Piemonte e in Liguria, imponendo la necessità di una risposta decisa per evitare l’estensione della malattia. Ad ora i casi di malattia nei cinghiali notificati da inizio epidemia (al 30 agosto 2023) sono in totale 1.050, di cui 269 nel 2022 e 781 nel 2023. Nello specifico:
– in Piemonte sono stati notificati 143 casi nel 2022 e 342 nel 2023;
– in Liguria sono stati notificati 78 casi nel 2022 e 350 nel 2023;
– nel Lazio sono stati notificati 48 casi nel 2022 (+ 1 focolaio nel domestico) e 43 nel 2023;
– in Calabria sono stati notificati 16 nel 2023
– in Campania sono stati notificati 27 casi nel 2023.
– in Lombardia è stato notificato 3 nel 2023.
Aggiornamenti settembre 2024. La regione Veneto ha attivato un protocollo regionale per la prevenzione della diffusione della Peste Suina Africana (link notizia), mentre il presidente Fini incontra a Roma il commissario Filippini per richiedere piu’ abbattimenti e ristori (link notizia)
Aggiornamenti dicembre 2023. Il Ministero della Salute (Circolare ministeriale 19/12/2023) informa che a seguito della comparsa di focolai di Peste Suina Africana nella Regione Emilia Romagna, l’autorità APQA coreana ha dichiarato che verranno automaticamente bloccate le importazioni di prodotti a base di carne suina da qualsiasi Regione italiana che verrà interessata da focolai di PSA. Rimangono invariate le modalità di esportazione dalle Regioni italiane libere dalla PSA (ASFFree zone)
Aggiornamenti settembre 2023: otto nuovi focolai di diffusione del virus. Nelle ultime settimane la PSA è stata notificata in quattro allevamenti da ingrasso nella provincia di Pavia, in zona libera da PSA. Sono in corso gli opportuni approfondimenti epidemiologici per individuare il possibile veicolo di introduzione della malattia in allevamento.
Si rimanda al link del bollettino epidemiologico nazionale della PSA, aggiornato in tempo reale, per ogni approfondimento: https://storymaps.arcgis.com/stories/7f16f51731654a4ea7ec54d6bc1f90d4
Nel Piano straordinario approvato dalla Conferenza Stato Regioni nella seduta del 6 settembre 2023 si legge: “Considerata la grave situazione epidemiologica attuale e la necessità, tra le diversi azioni da mettere in campo per arginare il rischio di diffusione della PSA, anche di ridurre significativamente le presenze di cinghiali, si evidenzia che la letteratura scientifica recente (…) concorda nel suggerire che per diminuire significativamente il numero di cinghiali in un arco temporale limitato (3-5 anni) è necessario rimuovere annualmente tra il 70% e l’80% della popolazione presente. Per il Trentino il piano di controllo prevede il prelievo annuale di 1500 capi, con la richiesta quindi di raddoppiare ampiamente la media di prelievi complessivi annuali (768).
Il piano straordinario rafforza le strategie già in atto attraverso nuove misure tra cui: l’innalzamento del livello di biosicurezza negli allevamenti anche con l’istallazione di bio-barriere a difesa dei comparti suinicoli; l’entrata in scena dei Bioregolatori, figure professionali incaricate delle operazioni di depopolamento; lotta al fenomeno del commercio abusivo delle carni suinicole.
Nelle Regioni e Province Autonome indenni da PSA le movimentazioni da vita e da macello restano subordinate alla validazione del DDA da parte dei Servizi veterinari localmente competenti. Inoltre, ai fini dell’incremento del livello di sorveglianza, i Servizi veterinari programmano su base mensile l’esecuzione di visite cliniche negli allevamenti suinicoli, inclusa una verifica sull’andamento
della mortalità. Su tutto il territorio nazionale si rammenta che eventuali aumenti di mortalità superiori alla media dovranno essere immediatamente riportati al Servizio veterinario localmente competente, che accerterà le cause di mortalità degli animali effettuando, ove necessario, un prelievo per escludere la presenza della PSA.
La tempestiva individuazione della propagazione del virus sul territorio risulta indispensabile allo scopo di contenere e ridurre i danni all’agricoltura ed i rischi di penetrazione della patologia, fermo restando che è accertata la capacità del virus di effettuare salti geografici, attraverso alimenti, materiali o mezzi contaminati veicolati dall’uomo, che determinano la comparsa della malattia anche a distanza di molti chilometri.
Si richiede alla cittadinanza e al mondo agricolo in particolare, la collaborazione per la segnalazione immediata di qualsiasi carcassa di cinghiale rinvenuta sul territorio alla Stazione forestale territorialmente competente ovvero al numero di emergenza 112.
Per il Trentino: è stato approvato lo scorso 01/07/2022 il Piano provinciale di prevenzione dell’introduzione della peste suina africana (Psa) in Trentino, presentato dall’assessora all’agricoltura, foreste, caccia e pesca, Giulia Zanotelli e redatto seguendo le linee guida dell’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale.
Tra i principali interventi per la prevenzione, sono stati previsti l’incremento della sorveglianza passiva (con la ricerca e segnalazione di eventuali carcasse sul territorio) e un maggior contenimento del numero di cinghiali per ridurne la densità, prevedendo il coinvolgimento, mediante una campagna informativa specifica, di tutti i cittadini.
visita il SITO DEL MINISTERO DELLA SALUTE dedicato alla PSA con tutti gli aggiornamenti
Allegato:
Piano Provinciale PAT Prevenzione PSA in Trentino approvato 01/07/2022
Comunicazione 12/01/2022 del Min.Salute (DG per l’igiene e la sicurezza degli alimenti_ DGISAN) di conferma PSA nei selvatici in regione Piemonte e Liguria e fornisce indicazioni utili per l’export di carne suina e prodotti a base di carne suine verso i Paesi Terzi e scucessivi aggiornamenti (14.01.2022)
ultimo aggiornamento settembre 2024