INVESTIMENTI IN BENI 4.0 SIAMO IN DIRITTURA D’ARRIVO

L’agevolazione, per l’acquisto di nuovi beni strumentali, sia normali che 4.0, introdotta per la prima volta con la legge di Bilancio 2020 poi rinnovata con quella per l’anno successivo, oramai esaurirà i suoi effetti visto il calo del credito d’imposta concesso, che per gli investimenti del 2023 passerà al 20%, per i soli beni materiali tecnologicamente avanzati, e diventerà nulla per gli altri beni. Una percentuale molto meno vantaggiosa rispetto a quella del passato che di fatto segna, per la quasi totalità delle aziende, la cessazione degli investimenti in tal senso.

Appare quindi doveroso, per chi ha effettuato acquisti agevolati, soprattutto di beni cosiddetti 4.0, ricordare gli obblighi da rispettare per fruire dei vantaggi fiscali senza incorrere in spiacevoli sorprese e pesanti sanzioni in caso di verifiche da parte degli enti preposti.

• Innanzitutto i beni devono essere consegnati nell’anno; oppure deve essere pagato un acconto del 20% entro fine anno, avere una conferma d’ordine ed il bene andrà consegnato entro il 30 giugno dell’anno successivo. Solo per i beni acquistati nel 2021 la consegna e l’entrata in funzione potrà avvenire entro fine 2022;
• i beni devono essere nuovi ed il pagamento deve avvenire con mezzi tracciati (no contante, si assegni, bonifici ecc..). L’acquisto può avvenire anche tramite lo strumento del leasing;
• la ditta che effettua l’acquisto deve essere in regola con la normativa della sicurezza dei luoghi di lavoro e rispettare le norme in tema di versamenti di contributi assistenziali ed assicurativi (DURC regolare) per tutti gli anni in cui sarà utilizzato il credito;
• il bene deve essere interconnesso e tale interconnessione deve prevedere uno scarico periodico di dati. Anche in tale caso queste condizioni devono perdurare per tutti gli anni in cui sarà utilizzato il credito. Si consigliano gli interessati, per il rispetto di tale importante condizione, di contattare i fornitori affinché vengano supportati;
• sebbene non obbligatoria per beni di costo inferiore a 300.000 Euro, C.I.A. ha da sempre caldamente consigliato la stesura di una perizia, meglio se asseverata, e sconsigliato l’autocertificazione, al fine meglio tutelare l’impresa a fronte di verifiche fiscali.

Nicola Guella, responsabile amministrativo CIA-Trentino