Novità sul bando ISMEA: “Più Impresa – Imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura”

Sul sito di Ismea è operativo il nuovo portale “Più Impresa” dedicato alle “misure in favore dell’autoimprenditorialità giovanile in agricoltura”.
La misura è destinata ai giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola (cambio generazionale) o già attivi in agricoltura da almeno 2 anni e vogliono migliorare la competitività della loro impresa.
In caso di aziende condotte da donne che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola o che sono già attivi in agricoltura da almeno 2 anni e intendono migliorare la competitività della loro impresa non ci sono limiti di età.

L’intervento è in vigore già da diversi anni ma con l’emergenza Covid è stato esteso sull’intero territorio nazionale: prevede la possibilità di concedere un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile, oltre al mutuo agevolato a tasso zero per un importo che copre fino al 60% della spesa considerata ammissibile.

Si rivolge a micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti, con i seguenti requisiti:
– per il subentro: imprese agricole costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana;
– per l’ampliamento: imprese agricole attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.
L’intervento riguarda investimenti fino a 1.500.000 euro della durata da 5 a 15 anni.

Finanzia progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, in particolare:
– le spese per lo studio di fattibilità sono ammissibili nella misura del 2 per cento del valore complessivo dell’investimento da realizzare; inoltre la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell’investimento da realizzare;
– le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria;
– le spese relative alle opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione;
– per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l’acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell’intervento da realizzare;

L’agevolazione è stata estesa all’intero territorio nazionale e prevede:
– un mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60% delle spese ammissibili;
– un contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35% delle spese ammissibili.

Non sono finanziati i diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.
L’impresa beneficiaria deve fornire garanzie di valore pari al 100% del mutuo agevolato concesso, anche acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare, per una durata almeno pari a quella del mutuo agevolato concesso dall’Ismea.